- di Luisa Cicero
Inizia domani, martedì 23 giugno, il Torino Classical Music Festival, una sei giorni di grande musica classica. La rassegna, che porta sul palcoscenico di piazza San Carlo le note dei più grandi compositori di tutti i tempi e che vede in cartellone ogni sera un Paese diverso, dedica la giornata di domani a Francia e Spagna, mettendo in scena – alle ore 22.15 – la Carmen di Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. L’adattamento e i testi sono di Marco Ravasini, l’allestimento è del Teatro Regio e l’opera sarà presentata in forma semiscenica. L’Orchestra, il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” saranno diretti da Ryan McAdams. Protagonisti saranno il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk (Carmen), il tenore Francesco Meli (Don José), il soprano Erika Grimaldi (Micaëla) e il baritono Elia Fabbian (Escamillo). Completano il cast: Damiana Mizzi (Frasquita ) e Clarissa Leonardi (Mercédès).
La messa in scena è di Anna Maria Bruzzese, i costumi di Laura Viglione, le luci di Vladi Spigarolo. Come di consueto, il maestro Claudio Fenoglio istruisce i Cori.
“Oggi Carmen è sicuramente l’opera francese più popolare ed è al contempo considerata la quintessenza del mondo spagnolo in musica (benché composta da un francese!), la protagonista è divenuta figura archetipica (alla pari di Don Giovanni, Amleto e Faust), in quanto personificazione della donna capace di costruire autonomamente il proprio destino – sottolinea il Direttore artistico del Teatro Regio Gastón Fournier-Facio – Orgogliosamente anticonformista, Carmen è disposta a morire pur di rimanere fedele a se stessa, di difendere i suoi principi e la sua libertà”.
A 140 anni dalla prima rappresentazione, Carmen è una delle opere più eseguite in tutto il mondo. Le sue celebri melodie, sostenute da sensuali ritmi di danza, ci portano in una Siviglia mediterranea e solare, dal forte sapore latino, affollata di sigaraie, zingari, toreri, contrabbandieri e gendarmi. In questa edizione si potranno ascoltare tutti i brani dell’opera, per la prima volta collegati tra loro da didascalie narrative che, proiettate su un maxi schermo, accompagneranno gli spettatori attraverso la trama.
“La messa in scena di Carmen ha una durata complessiva di oltre tre ore, non adatta a uno spettacolo all’aperto. Si è reso quindi necessario ripensare lo spettacolo a misura di Piazza San Carlo – continua Gastón Fournier-Facio -. I dialoghi, tipici dell’opéra comique, sono stati, dunque, tagliati, ma la storia non ha subito nessuna modifica. Durante i passaggi orchestrali verranno proiettate brevi didascalie di raccordo, scritte da Marco Ravasini, affinché il pubblico possa seguire facilmente tutta la trama. L’opera sarà cantata nell’originale francese con sopratitoli in italiano. Abbiamo lavorato per offrire al pubblico una Carmen dove tutti i gioielli musicali della geniale partitura di Bizet, dalle arie ai cori senza tralasciare i magnifici intermezzi sinfonici, siano presenti. Una Carmen – termina -nella quale la drammaturgia è stata condensata in un‘ora e mezza senza tagliare nessuna di quelle musiche che hanno reso l’opera una delle più eseguite al mondo”.
Alle ore 22 – quindici minuti prima dell’inizio -, l’appuntamento in piazza sarà preceduto da una “guida all’ascolto” a cura di Alberto Mattioli, giornalista de La Stampa.
Per ‘Musica alle corti’, progetto curato da Matteo Negrin che apre al pubblico le principali corti dei palazzi barocchi in occasione del Torino Classical Music Festival, l’inaugurazione si terrà alle ore 16 al Circolo dei Lettori. In agenda anche altri due concerti: alle 17 nel cortile di Palazzo Costa Carrù della Trinità e alle 18 nel cortile di Palazzo Carignano.