Ieri, 17 giugno, la rubrica Specchio dei tempi ha pubblicato una lettera che poneva domande all’Amministrazione sulla mobilità sostenibile e sulla ciclabile VENTO. Nel pomeriggio di ieri la risposta dell’Assessore La Volta è stata inviata alla redazione di Specchio. La pubblichiamo oggi.
Ignoro davvero cosa possano aver fatto di così terribile le biciclette al nostro concittadino che scrive, in modo così indispettito, a Specchio dei Tempi per lamentarsi delle scelte e dell’attenzione dell’Amministrazione comunale nei confronti della mobilità ciclabile.
La lettrice chiede cosa vi sia di sostenibile in queste biciclette e preannuncia che a questa domanda non ci sarà risposta.
Io invece intendo rispondere, e nel merito, segnalando che di sostenibile usando la bicicletta, a differenza di ogni altro mezzo di locomozione, non vengono rilasciati in atmosfera elementi inquinanti.
Quindi, è per questa ragione che muoversi in bicicletta influisce in modo positivo sui livelli di sostenibilità ambientale del nostro vivere in città e che ci spinge a favorire, per quanto ci è possibile, lo sviluppo di questa forma di mobilità.
Gli utilizzatori della bicicletta sono tenuti, come tutti, a rispettare le norme del codice della strada. Se non lo fanno, come tutti gli altri, vengono sanzionati. La segnaletica presente in città rispetta, e non potrebbe essere altrimenti, le prescrizioni del codice della strada e sono quindi curioso di sapere quali siano i segnali cui la lettrice fa riferimento (come cartelli che invitano i ciclisti a passare con il rosso, a non rispettare le precedenze, a circolare ove non è consentito), perché confesso che mi sono sfuggiti.
VENTO, poi, è un’infrastruttura di straordinario valore ed impatto economico. Certamente si rivolge all’utenza del tempo libero, esattamente come fanno altre infrastrutture che consentono di raggiungere luoghi turistici, di vacanza o di villeggiatura, con la differenza però che il costo di questa infrastruttura equivale alla realizzazione di due chilometri di autostrada.
Vento offre straordinarie opportunità di valorizzazione dell’offerta e dell’economia turistica di quattro regioni italiane. E’ stato calcolato che, mediamente, un cicloturista è disposto a percorrere fino a 5 km per cercare cibo, servizi o strutture per dormire. Sul tracciato di VENTO si trovano più di 6.500 attività tra bar e ristoranti, oltre 900 strutture ricettive e 30.500 aziende agricole che beneficeranno del passaggio dei turisti. Sui 679 km di VENTO, a infrastruttura realizzata, è previsto mezzo milione di passaggi l’anno, con un indotto di 100 milioni di € all’anno e 2.000 nuovi posti di lavoro.
Sarà anche tempo libero ma se al lettore vengono in mente altre infrastrutture capaci, a parità di costi, di produrre effetti di questo tipo sull’economia e sull’occupazione dei nostri territori sarei davvero curioso di conoscerle, e interessato.
Resto ovviamente a disposizione della signora se vorrà avere ulteriori informazioni o suggerire idee.
Enzo Lavolta, Assessore all’Ambiente Città di Torino