Toppe, rammendi, ricami. Quale strategia per le periferie? Se ne è parlato ieri pomeriggio al Circolo dei Lettori durante l’incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti di Torino.
Il tema delle periferie, su cui Torino può vantare un’ampia progettualità e una lunga tradizione di interventi, è recentemente tornato agli onori della cronaca grazie al progetto di “rammendo urbano” promosso da Renzo Piano, che vede Torino tra le città interessate all’iniziativa oltre a Roma e Catania. E’ stata raccontata l’esperienza urbanistica e architettonica dei quartieri Falchera, Mirafiori e Vallette e alla luce dell’intervento avviato su Borgata Vittoria dal gruppo di lavoro G124 di Renzo Piano, è stata proposta una riflessione sulla definizione stessa di periferia che, anche in virtù dei recenti cambiamenti amministrativi con la nascita delle Città Metropolitane, potrebbe non essere più attuale e su quali azioni possano essere avviate per promuovere il recupero urbano.
Sono intervenuti alla convegno Marco Aimetti, presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino, Ilda Curti, assessore Progetti di Rigenerazione Urbana e qualità della vita, Michele Bondanelli, Gruppo di lavoro G124 e Maurizio Cilli.