“Il cortile dietro le sbarre: il mio oratorio al Ferrante Aporti. Dialogo con don Domenico Ricca, cappellano del carcere minorile di Torino“ è un libro intervista con tanti protagonisti. Parlano don Domenico, don Meco per tutti, e le persone che hanno lavorato e che oggi lavorano nel Ferrante Aporti, dicono la loro anche i ragazzi e lo fanno attraverso i pensieri racchiusi in alcune lettere, parlano articoli di giornale e altri documenti e anche chi dietro le sbarre ci è andata per scelta, le suore di clausura.
Presentato questo pomeriggio a Palazzo Civico, il libro-intervista della giornalista Marina Lomunno, è un coro di voci che racconta la realtà del carcere minorile con i suoi problemi, le difficoltà chi vi lavora, i progetti per farne un vero luogo di recupero, la sofferenza e lo sconforto dei ragazzi reclusi e delle loro famiglie, ma anche della speranza di potersi costruire, una volta riconquistata la libertà, una vita migliore: “una vita da ragazzo sistemato”, come si legge nella lettera di uno dei ragazzi che hanno trascorso una parte della propria vita nell’istituto di pena.
Una fiamma di speranza che viene alimentata ogni giorno attraverso il lavoro del cappellano, delle persone che operano al Ferrante Aporti (le guardie, gli educatori, i magistrati, gli insegnanti) e l’impegno degli stessi ragazzi che cercano riscatto e una futura vita migliore.
“Il cortile dietro le sbarre” è edito da Elledici e si può acquistare in libreria a 14,90 euro. Il ricavato dei diritti d’autore delle vendite del libro serviranno a finanziare borse di studio e lavoro per il reinserimento dei ragazzi del Ferrante Aporti.
Il libro di Marina Lomunno sarà anche uno dei regali che riceverà papa Francesco nel corso della sua visita a Torino. Domenica 21 giugno, infatti, don Domenico Ricca accompagnerà alcuni ragazzi del Ferrante Aporti che pranzeranno con il Pontefice e, proprio in quell’occasione, gli doneranno una copia del volume.