di Eliana Bert
Il Paese dei Faraoni è il grande protagonista della giornata-evento “Tributo all’Egitto” che si è aperta questa mattina a Palazzo Carignano con una conferenza cui hanno partecipato il ministro delle antichità egizie Mamdouh Eldamatty, l’archeologo Zahi Hawass e Emad Abdalla, direttore dell’ente del turismo egiziano in Italia. A fare da cornice all’iniziativa l’esposizione a Palazzo Carignano, in prima assoluta , delle opere dell’artista torinese Stefano Veronesi.
L’idea, nata in occasione della recente riapertura del rinnovato Museo Egizio, è quella di unire le varie espressioni artistico-culturali dell’antico Egitto in un unico linguaggio e di sottolineare il profondo legame che unisce il Paese dei Faraoni con l’Italia e con il capoluogo subalpino.
“Torino – ha affermato Maurizio Braccialarghe, assessore alla cultura del Comune di Torino – crede fermamente nell’importanza di un rapporto che non è soltanto legato al Museo Egizio, sul quale la Città ha investito molto”. “La cultura è un dialogo tra diverse esperienze e la forza di un territorio – ha concluso Braccialarghe – è nelle capacità relazionali che arricchiscono le comunità”.
Il “Tributo all’Egitto” si concluderà questa sera al conservatorio Giuseppe Verdi con la rappresentazione del dramma mozartiano ‘Thamos, re d’Egitto” a cura dell’Orchestra da Camera Giovanni Battista Polledro diretta dal Maestro Federico Bisio con il Coro Maghini.