di Silvia Bruno in collaborazione con la redazione di Torionoclick
Un pallone corre velocemente rasoterra facendo tintinnare i sonagli al proprio interno, in un impianto dove il pubblico osserva il più assoluto silenzio. Sentendo arrivare la sfera, tre giocatori con una maschera sul volto, inginocchiati davanti a una porta bassa e lunga, si sdraiano simultaneamente facendo scudo col proprio corpo; poi uno di loro si alza velocemente tirando con forza la palla dall’altra parte del campo, sperando così di prendere in controtempo la squadra avversaria e fare gol. È un’azione di torball – detto anche pallone sonoro – il primo sport praticato a livello agonistico dai non vedenti e protagonista del XV torneo internazionale “Città di Torino”, organizzato sabato 23 maggio alla palestra Parri dalla Polisportiva Unione Ciechi e Ipovedenti di Torino.
Si tratta di un evento annuale, quest’anno inserito nel calendario di Torino 2015 Capitale Europeo dello Sport e realizzato a fine maggio come test di avvicinamento per le nazionali partecipanti (Italia, Germania, Svizzera e Moldova) ai Campionati del Mondo che si svolgeranno a giugno in terra elvetica. Le gare hanno visto la presenza anche di due club, Bergamo e Torino, con quest’ultimo capace di battere la nazionale azzurra e di classificarsi alla fine al terzo posto, dietro a tedeschi e svizzeri: “È un grande risultato per noi – dice un raggiante Dario Vernassa, allenatore della squadra torinese – che corona una stagione in cui abbiamo perso lo scudetto solo all’ultima giornata anche perché il nostro giocatore di punta, Antonio De Bellis, aveva l’influenza. Se poi pensiamo che lo scorso anno eravamo in serie B – conclude – si può capire quanto siamo soddisfatti del lavoro fatto negli ultimi due Campionati”.
De Bellis fa parte anche della nazionale e alla conferenza stampa di presentazione del torneo aveva sottolineato una peculiarità del torball, unico sport per non vedenti dove l’atleta è autonomo e non accompagnato da una guida, dettaglio senza dubbio importante nella vita di persone che quotidianamente devono essere aiutati in molti aspetti.
Un’altra caratteristica del pallone sonoro è che in squadra può essere presente anche un atleta vedente, attuando così una sorta di integrazione al contrario. A questo proposito chissà che esperienza sarà stata, per i giornalisti, la cena al buio (https://www.torinoclick.it//?p=13563#.VWL4I9K8PGc) organizzata dalla Polisportiva dopo la conferenza stampa. Non fa mai male, ogni tanto, mettersi davvero nei panni degli altri.