di Mauro Marras
Sono due le aree della città sulle quali oggi si sono soffermate la Sesta e la Prima commissione consiliare, aree proposte dalle circoscrizioni 5 e 6 per ospitare il nuovo campeggio torinese: l’area della cascina Maletta, in corso Grosseto, e il Parco Stura. Aree che la Commissione creata dal direttore generale, Gianmarco Montanari, allo scopo di trovare una casa ai campeggiatori, aveva inizialmente scartato: la prima, per la sua ristretta ampiezza e per la vicinanza alle case; la seconda, perché in area di esondazione.
Oggi, con i rappresentanti delle due Circoscrizioni e gli uffici del Verde pubblico, si è ripresa l’analisi dei due ambiti. Tutti i consiglieri si sono detti sostanzialmente d’accordo che la Cascina Maletta è troppo vicina alle case e poco estesa per un camping di grandi potenzialità, oltre ad essere un’area recentemente riqualificata con altre destinazioni d’uso.
La soluzione parco Stura invece è stata valutata come una buona possibilità, se si sposta la sede del camping dall’area dell’Arrivore a quella di corso Giulio Cesare, fuori dall’area esondabile dal fiume e servita dalla linea 4. oltre che a poca distanza dalle autostrade. Oltretutto l’area è stata ripulita da inquinanti e segni di abbandono, tranne alcuni ambiti industriali privati – 90 mila metri quadrati – sui quali il risanamento è in corso, e sulla sponda passa una pista ciclabile collegata alla rete cittadina. “Un camping riempirebbe uno spazio ora vuoto e darebbe una vocazione all’area, che ha anche grandi potenzialità paesaggistiche”, hanno spiegato i tecnici del servizio Nuove opere del verde, “con la possibilità di mettere a sistema le due sponde del fiume in quel tratto”, hanno replicato alcuni consiglieri. Ma si è anche espressa la speranza che il camping di Villa Rey, oggi posto in stand by, possa non morire, per la sua qualità paesaggistica, posto come un balcone con vista su tutta la città.