Lojan Amer ha 12 anni ed è cittadina italiana ed egiziana. È lei la nuova sindaca del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di Torino, eletta questa mattina a Palazzo Civico durante la prima seduta del 2025.
Quasi un centinaio i minorenni che per l’occasione si sono riuniti in Sala Carpanini, tra cui i 62 consiglieri eletti come rappresentati dalle loro scuole e 31 giovani reporter addetti alla comunicazione.
L’occasione è stata quella dell’elezione di alcune cariche, tra le quali appunto Sindaco e Presidente del Consiglio, ruoli chiave che vengono rinnovati ogni anno.
Dodici i candidati presenti per la carica di “primo cittadino junior”, chiamati singolarmente a presentarsi ai consiglieri votanti. Promuovere lo sport, incentivare il trasporto sostenibile, migliorare la vivibilità della città, fornire pari opportunità scolastiche a tutti i giovani, incrementare gli spazi sicuri a disposizione di ragazze e ragazzi: queste le principali motivazioni promosse a sostegno delle diverse candidature.
A vincere le lezioni, dopo un secondo turno di ballottaggio, la giovanissima Amer Lojain dell’Istituto Comprensivo Bobbio Novaro di Torino, già consigliera e membro della Commissione Pari opportunità e Diritti del CCR, il cui primo impegno sarà quello di migliorare la città, in particolare dando ascolto alle idee di tutti i ragazzi e le ragazze di Torino.
Il ruolo di Presidente del Consiglio è stato affidato, dopo un solo turno di votazioni, a Manuel Miranda, rappresentante dell’Istituto di Istruzione Secondaria Calamandrei.
A consegnare i simboli ai neo eletti l’assessora alle Politiche educative e giovanili della Città Carlotta Salerno, che ha detto: “Iniziare la seconda edizione del Consiglio con 2 scuole su 3 della Città rappresentate è una grande soddisfazione. Abbiamo visto questa mattina le ragazze e i ragazzi visibilmente emozionati e assistito al colpo di scena del ballottaggio per l’elezione della Sindaca. L’obiettivo del Consiglio è proprio questo, far vivere loro i reali meccanismi delle istituzioni, anche con imprevisti, perché possano innamorarsi della democrazia e tutelarla. Non solo educazione, grazie al Ccr potranno far sentire la propria voce, lavorare a stretto contatto con il consiglio dei “grandi”, proporre azioni e progetti. Buona fortuna alle cariche elette e buon Ccr!”