Nuovi strumenti per garantire il diritto alla residenza

Procedure più chiare per l’iscrizione anagrafica delle persone straniere che hanno già ottenuto l’autorizzazione al soggiorno. Semplificazione – attraverso l’autocertificazione – per chi non ha un titolo idoneo a dimostrare la regolare disponibilità di un immobile. Modalità più semplici e veloci per aiutare le persone senza dimora nell’ottenimento della residenza all’indirizzo virtuale.

Lo ha deciso la Giunta comunale, approvando nella seduta odierna la delibera proposta dagli assessori Francesco Tresso e Jacopo Rosatelli, che recepisce una mozione del Consiglio Comunale (n.24 del 12/3/2024) che impegnava il Sindaco e la Giunta a individuare misure per rendere effettivo il diritto alla residenza, ed è frutto di un lungo percorso di confronto con le organizzazioni del Terzo Settore.

Novità anche nella denominazione del toponimo fin qui utilizzato per la residenza virtuale – “via della Casa Comunale” – che  diventerà “via Lia Varesio”: un omaggio ad una straordinaria cittadina che si è distinta per il suo impegno a favore degli emarginati e, inoltre, un modo per dare maggiore tutela alla dignità e alla riservatezza delle persone senza dimora. 

Il cambio di toponimo dell’indirizzo di residenza virtuale recepisce un orientamento espresso da una mozione del Consiglio comunale del 2018. L’indirizzo “via Casa comunale” viene utilizzato dal Comune di Torino dal 1998, nell’ambito dell’iscrizione anagrafica delle persone senza dimora che hanno stabilito il proprio domicilio presso il Comune di Torino, presso una via territorialmente non esistente. Successivamente è stato istituito il numero civico 2 – che diventa ora via Varesio 2 – al quale iscrivere le persone senza dimora destinatarie di interventi a carattere socio-assistenziale, e in ultimo il numero civico 3 – che ora viene soppresso, con lo spostamento delle persone iscritte al civico n. 1 – per l’iscrizione anagrafica delle persone straniere titolari di permesso di soggiorno per motivi di protezione internazionale o umanitaria, senza dimora o senza tetto. Un trattamento diversificato ormai privo di giustificazione. La riorganizzazione di questi indirizzi sarà curata dagli uffici senza necessità di intervento da parte delle persone interessate.

Come ulteriore novità, un ruolo di supporto e accompagnamento all’iscrizione potrà essere svolto anche dagli enti del terzo settore specializzati in materia di accompagnamento all’autonomia abitativa, assistenza alle persone in condizioni di fragilità e tutela dei diritti fondamentali, che potranno accettare che l’iscrizione della persona avvenga presso l’indirizzo dell’associazione. Nell’ambito del PNRR, inoltre, la Città ha ottenuto un finanziamento per la realizzazione di Stazioni di posta (o Centri Servizi) per le persone in condizione di privazione materiale, marginalità anche estrema e senza dimora. E’ prevista l’attivazione di otto centri che erogheranno servizi di segretariato sociale, tra i quali anche supporto e accompagnamento all’iscrizione anagrafica negli indirizzi virtuali.

Infine il Dipartimento Servizi Sociali, sociosanitari e abitativi aggiornerà le procedure della presa in carico delle persone iscritte agli indirizzi di residenza virtuale e di coloro che vivono in strutture di accoglienza, in modo tale che siano omogenee nel territorio cittadino.

“Il provvedimento approvato oggi è un segnale importante verso le persone che vivono una situazione di fragilità e marginalità sociale – hanno commentato i due assessori Tresso e Rosatelli -. La residenza è la base per accedere a una vasta gamma di diritti civili, politici e sociali e quindi rendere più agevole l’iscrizione anagrafica è un modo per garantire i diritti di cittadinanza senza discriminazioni. Per monitorare il funzionamento di queste nuove procedure, viene tra l’altro istituito un tavolo di confronto permanente con gli enti del terzo settore”.