Più opportunità lavorative per le persone detenute

Proseguire il dialogo con il sistema carcerario e rafforzare l’impegno delle istituzioni per chiedere maggiori opportunità lavorative per i detenuti.

È terminata con questo obiettivo la visita della vicesindaca della Città di Torino con delega ai Rapporti con il Sistema Carcerario Michela Favaro che si è recata alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”, accompagnata dal personale dell’Ufficio della Garante comunale per le persone private delle libertà personale, per un incontro con il personale amministrativo, educativo e di custodia.

La visita, la seconda nell’arco di pochi mesi, si è concentrata sul padiglione A in cui sono presenti, tra le altre, le sezioni per detenuti con necessità sanitarie, con problemi psichiatrici e quella in cui è garantita l’assistenza sanitaria per 24 ore. Questo spazio è stato di recente interessato da lavori di ammodernamento.

Al centro dell’incontro, oltre alla verifica delle condizioni dei detenuti e della struttura, oggetto come noto di strutturali problemi legati al sovraffollamento e di proteste sempre più frequenti, è stato in particolare il tema delle attività lavorative all’interno del carcere.  Molti detenuti lavorano nei servizi di autogestione della struttura: pulizie, mensa, distribuzione pasti, lavanderia. Tuttavia, proprio l’elevato numero di persone ospitate non permette a tutti di riuscire a svolgere tale attività in modo continuativo.

Al “Lorusso e Cutugno” sono inoltre presenti opportunità lavorative frutto dell’accordo con aziende che hanno collocato in carcere una parte della loro produzione. Un caso di particolare successo è rappresentato dall’azienda “Service Trade spa” che si occupa di riparare e rigenerare modem e sostituire le batterie delle etichette elettroniche usate nei supermercati. Si tratta di un laboratorio che impegna 11 persone in attività laborativa intramuraria conun regolare contratto retribuito e molte ore di formazione professionalizzante e che, al termine della pena, potranno contare su un bagaglio di esperienza spendibile sul mercato del lavoro.

Circa 50, in tutto, le persone detenute che svolgono attività lavorative sia dentro che fuori dalla struttura (in quanto beneficiarie di art. 21) impiegate in panifici, lavanderie industriali, attività di coltivazione, stampa serigrafica e altro ancora.

“Accanto alle cronache quotidiane che raccontano un carcere in evidente difficoltà strutturale ed organizzativa, che pur ci sono – commenta la vicesindaca Favaro – nella Casa Circondariale torinese sono presenti iniziative di eccellenza, che costituiscono ottimi esempi della strada che andrebbe intrapresa per migliorare sensibilmente l’esperienza detentiva delle persone in un’ottica di reale rieducazione e reinserimento. I numeri purtroppo sono ancora esigui se si pensa che questi sono i numeri delle opportunità lavorative a fronte di oltre 1400 persone detenute”.

Da qui l’impegno della Città a farsi promotrice del dialogo per rafforzare queste opportunità con il Provveditorato all’amministrazione penitenziaria della Regione. “Sui temi del sovraffollamento e del necessario rafforzamento del personale di sorveglianza che affliggono le carceri torinesi la città ha avviato un’interlocuzione con il Ministro Nordio – aggiunge la vicesindaca – che si è detto disponibile ad approfondire il problema che affligge, purtroppo, molte realtà italiane. La recente relazione della Garante e la ricerca ‘Giovani dentro e fuori’ evidenziano, anche tra le mura del Lorusso e Cutugno, il significativo incremento di “giovani adulti” tra i 18 e i 25 anni tra le persone detenute. Un dato che rende ancora più importante la necessità di potenziare le opportunità di lavoro per un reale reinserimento nelle società delle persone detenute al termine della pena. Nei prossimi giorni – conclude – saremo ancora presenti in carcere grazie alla collaborazione con le Giornate della Legalità. Un’altra importante occasione per mantenere vive la relazione e la collaborazione indispensabili per mantenere alta l’attenzione sulla situazione del sistema carcerario della nostra città e lavorare per miglioramenti concreti”.