di Gianni Ferrero
Nasce nel cuore del Balon, in via Lanino 3 un nuovo centro della cultura e dei diritti: la “Casa Arcobaleno”. Nei duecento metri quadrati dei locali messi a disposizione di diciannove associazioni dal Comune, nella maggior parte aderenti alla galassia Lgbt, a piano terra di un edificio storico alle spalle di Porta Palazzo, aprirà un polo di servizi di interesse pubblico. L’aula 3 della scuola Holden, in piazza Borgo Dora, ha tenuto a battesimo l’iniziativa, che decollerà dopo la ristrutturazione finanziata attraverso il crowdfunding (dettagli in www.casaarcolbaleno.eu).
Ispirata da un’idea di Arcigay e accolta dall’Amministrazione comunale, diventerà un luogo d’incontro e discussione: ”Il capoluogo subalpino – ha spiegato Silvano Bertalot – è da sempre all’avanguardia nella costruzione della cittadinanza e nella lotta per l’autodeterminazione delle persone”. Tra i presenti alla conferenza stampa anche Angelo Pezzana, uno dei fondatori negli anni Settanta del Fuori, prima forma associativa nella storia dell’attivismo omosessuale in Italia, insieme a una nutrita pattuglia di amministratori pubblici: dal presidente della Circoscrizione 7 Emanuele Durante, alle responsabili delle politiche alle pari opportunità di Comune e Regione, rispettivamente Ilda Curti e Monica Cerutti (Antonella Parigi ha fatto pervenire un messaggio), da Monica Locascio, direttore dei Servizi sociali del Comune – in rappresentanza del vicesindaco Elide Tisi – al presidente della Commissione Cultura di Palazzo Civico, Luca Cassiani.
Sulle tre vetrine delle cinque sale dove si svolgeranno incontri e iniziative, campeggiano già le insegne con il logo nei colori della comunità Lgbt : ”Il Balon è un rione complicato, creativo, religioso multi_multi, che macina da sempre multiculturalità e integrazione. Qui si avverte una magia particolare. Tutti ti fanno sentire a casa. La stessa scuola Holden è un esempio riuscito della rigenerazione di un quartiere”.
Per descrivere l’emozione di aprire un luogo nuovo, in una Torino capofila nazionale della rete Ready che raggruppa 79 altre città intenzionate a battersi per l’affermazione dei diritti Lgbt (+40 centri aderenti in un anno) Ilda Curti per sottolineare il potenziale della Casa Arcobaleno si è affidata a una metafora : ”E’ un luogo fisico, una placenta dalla quale uscire per aggredire la barbarie delle discriminazioni”. Monica Locascio ha sottolineato come le iniziative di Casa Arcobaleno saranno puntualmente seguite, in quanto arricchiranno le relazioni: “riconoscere il valore delle differenze è attuare un percorso di salute, ed è quello che il progetto Aria sta attuando con gli adolescenti” . Disponibilità a condividere tutte le iniziative, è stata infine espressa dal presidente Durante.