Non stupitevi se domani vedrete una Bugatti T35 o una Lancia Lambda attraversare il centro città, precedute da una Ferrari 166 Spider corsa. Torino ospiterà, infatti, lo spettacolo di 420 auto da corsa d’epoca, e 120 modelli di Ferrari, che giungeranno fino in piazza San Carlo. La storica capitale dell’auto italiana sarà teatro, per la prima volta, di una tappa della rievocazione delle “1000 Miglia”.
Il programma prevede l’arrivo del corteo di auto all’Iveco Industrial Village di strada Settimo alle 18.45. Quindi il tragitto attraverso Barriera di Milano per passare poi in via Roma e da qui in piazza San Carlo. Saranno poi proprio le vetture del Cavallino ad aprire, alle 19,15, la passerella allestita dall’Automobile Club Torino in piazza San Carlo.
Mercoledì 13, la ripartenza dal Palavela verso le Langhe del Monferrato per poi dirigersi verso Genova e Viareggio. La prima Ferrari partirà, mercoledì, alle 5.45, mentre il via delle auto storiche è fissato per le 7.
Partecipano alla competizione 267 piloti italiani e 553 stranieri provenienti da 28 paesi. La parte del leone la fa l’Olanda con ben 173 piloti, ma ci sono anche rappresentanti di Macao (Regione amministrativa speciale cinese), delle Filippine e del Kazakistan.
Grazie all’impegno dell’Automobile Club cittadino, Torino ha ottenuto la tappa, battendo numerose altre candidature. “La città merita l’occasione di riunire le sue anime di città del lavoro, della creatività, delle professioni, della ricerca. Un evento che riassume cultura, economia, sport e società”, dice il presidente dell’Automobile Club, Piergiorgio Re.
In origine la “1000 Miglia” fu una competizione automobilistica stradale di gran fondo, disputata in Italia in 24 edizioni, tra il 1927 e il 1957. Si trattava di una gara di velocità in linea, con partenza ed arrivo a Brescia, in cui i concorrenti giungevano fino a Roma attraverso il Centro-Nord Italia per poi tornare indietro. Il nome della gara deriva dalla lunghezza del percorso che nel tempo subì diverse variazioni ma rimase sempre lungo circa 1600 chilometri equivalenti a mille miglia.
Fu soppressa dopo l’edizione 1957 a causa della tragedia di Guidizzolo, dove, per lo scoppio di un pneumatico, una Ferrari finì sugli spettatori a bordo strada. Persero la vita i 2 piloti della Ferrari e 9 spettatori, fra cui 5 bambini. Il racconto di quella “100 Miglia” si trova nel bel film “Ferrari”, dedicato al fondatore della casa del Cavallino che è uscito qualche mese fa al cinema.
A Torino la “1000 Miglia” classica transitò 2 volte: nel 1947 e nel 1948. Fra i piloti torinesi che si cimentarono nella gara ci sono il campione del mondo di Formula 1 Nino Farina, Gino Munaron, i fratelli Gino e Piero Valenzano, Marino Brandoli, Pierino Avalle, Salvatore Ammendola, Emilio Christillin, e Carlo Emilio Abate. La scuderia torinese del Racing club vinse la competizione nel 1954 con Alberto Ascari su una Lancia D24.
Dal 1977, la “1000 Miglia” si è trasformata in una gara revival a tappe, a cui possono partecipare solo vetture prodotte entro il 1957, che hanno gareggiato (o che risultavano iscritte) nella corsa originale. Il percorso resta quello di Brescia-Roma-Brescia.