di Mauro Marras
Nella cornice dell’Auditorium del Lingotto Torino ospita da oggi a venerdì il 9th World Chambers Congress. Oltre 1500 delegati da 120 paesi, perlopiù imprenditori, molte le “figure che contano” del mercato internazionale, potenziali ambasciatori delle nostre eccellenze culturali, imprenditoriali e gastronomiche, abbondantemente illustrate negli interventi di apertura dei lavori e in efficaci video appositamente realizzati per questa grande occasione. Non sono molte le occasioni per “vendere” Torino nel mondo e questa è più unica che rara: le camere di commercio sono le porte aperte sui territori che producono e cercano occasioni di scambio e di business. Oltre alle quattro riunioni plenarie i delegati avranno a disposizione 25 workshop a tema e 700 incontri b2b (business to business) per cogliere nuove opportunità. Occasione ghiotta per le imprese piemontesi e bene ha fatto Vincenzo Ilotte, neopresidente della Camera di Commercio di Torino, a ringraziare davanti alla platea Alessandro Barberis, “past president” fautore della scelta di Torino. Infatti, il congresso si tiene ogni due anni in un continente diverso, perciò sarà di ritorno in Europa solo tra dieci anni.
Ilotte, intervenendo nel corso della cerimonia di apertura, ha enumerato le qualità di Torino quale città dell’automotive, dell’aerospaziale, del buon cibo e del cioccolato, ne ha sottolineato la bellezza e la ricchezza culturale. Il sindaco Piero Fassino ha invece puntato il riflettore sulle eccellenze formative, la qualità delle università e la capacità della città di rinnovarsi continuamente, di poter contare sulla produzione costante di innovazione e nuove idee e quindi di anticipare il futuro. Ha portato il saluto del premier e ha ringraziato i vertici dell’associazione mondiale delle Camere di Commercio (ICC) per aver scelto Torino. Il sindaco si è poi recato nell’area espositiva per una breve visita; tra gli oltre 40 stand, presente anche quello della Città di Torino.
Durante la conferenza stampa delle ore 12 Vincenzo Ilotte ha sottolineato la presenza a Torino di “personalità influenti nel mondo delle imprese che sottolinea il valore di questo evento, conquistato grazie alla capacità del territorio di unirsi per puntare a grandi obiettivi e all’azione di coordinamento del territorio condotta dal sindaco Fassino”. Ilotte ha poi sottolineato il compito di sostegno alle imprese condotto dalle Camere di commercio in tutto il mondo e, in merito alla loro riforma in discussione nel Parlamento italiano, ha aggiunto che “non è facile fare riforme, il Governo italiano ha avuto il coraggio di porre in discussione una proposta. A nostro avviso, dobbiamo conservare le strutture esistenti ma innovando i servizi. Dobbiamo saper innovare stando al passo con le imprese che rappresentiamo, che sono in continua evoluzione, e raggiungere nel mondo un livello di qualità dei servizi omogeneo, attraverso la comunicazione e il sostegno reciproco”.
Piero Fassino ha sottolineato che la globalizzazione ha accelerato il cambiamento, ampliando i mercati e “il numero dei Paesi con un rapido aumento del Pil. Si tratta di una grande opportunità, che apre sfide nuove: il controllo dei cambiamenti climatici, il rinnovo delle regole di competitività e di scambio, del mercato del lavoro e degli investimenti. L’uso delle fonti energetiche rinnovabili, il rapporto tra mercato e nuove tecnologie, i flussi migratori. Il World Chambers Congress è l’occasione per discuterne e progettare nuovi scenari. Nessun Paese si muove da solo, affronta il futuro da solo. Torino ha imparato questa lezione ed è una efficace rappresentazione di come le città cambiano di come si adattano, affrontano in modo significativo l’evoluzione che investe il pianeta. Tra i 700 incontri b2b, sono numerosi quelli a cui partecipiamo”.
Il presidente della World Chamber Federation, Peter Mihok, ha sottolineato i tre compiti fondamentali delle Camere di commercio: “Aggiungere valore al lavoro delle imprese, migliorarne la presenza a livello globale e fornire servizi essenziali. E ancora, costruire l’identità di una comunità globale, avere una visione per sviluppare nuove soluzioni a nuovi e vecchi problemi e offrire una progettualità su cosa possiamo fare per le aziende e su come supportare i governi nelle scelte che ci coinvolgono”. Anche Terry McGraw, presidente di Icc e presidente emerito di McGraw Hill Financial (che controlla, tra le altre cose, la società di rating Standard&Poors) ritiene che “si deve lavorare insieme per sostenere il passo con il cambiamento; anche i governi per crescere e prosperare devono mettersi in relazione con le esigenze delle aziende per metterle in condizione di investire”.