Una mostra per raccontare la vita dei prigionieri politici oppressi e uccisi dal regime bielorusso. Rimarrà aperta fino a venerdì 24 maggio “Martyrology of Belarus” dell’artista Ksisha Angelova.
L’esposizione, che è promossa dall’Associazione Talaka dei Bielorussi in Italia, è stata inaugurata lunedì
scorso (alla vigilia della Giornata dedicata ai prigionieri politici in Belarus) ed è visitabile presso la
Fondazione Luigi Firpo in piazza Carlo Alberto 3, al 1° piano della Biblioteca Nazionale Universitaria.
I quadri ritraggono prigionieri politici che l’artista ha cominciato a dipingere dopo la morte del pittore
Roman Bandarenka, arrestato e deceduto nel 2020, vittima delle percosse inflittegli per aver partecipato
alle proteste in nome delle libertà negate dal regime autoritario. Secondo gli attivisti per i diritti umani,
sono detenute oggi in Bielorussia per reati d’opinione circa 1.700 persone. Ksisha Angelova ha continuato
a ritrarle, giungendo a realizzare 600 quadri.
La mostra, che la Fondazione Firpo e la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino ospitano per la
prima volta in Italia, è stata in precedenza esposta a Vilnius, Varsavia, al Consiglio d’Europa a Strasburgo, al Parlamento europeo a Bruxelles.
La pittrice iconografa e mosaicista, Ksisha Angelova è nata a Minsk in una famiglia di architetti e si è
laureata all’Accademia bielorussa delle arti nel 1996. Ha esordito nell’avanguardia creativa «Lucerna»,
partecipando a diverse mostre poi, dal 2008, ha frequentato per due anni e mezzo i corsi d’iconografia in un monastero. Nell’ultimo decennio ha ricostruito il canone bielorusso e decorato con mosaici e affreschi le facciate di diverse chiese in madrepatria. Dall’agosto 2021 vive e insegna a Varsavia, impegnandosi nella denuncia del regime, come testimoniano le opere in mostra.
L’ingresso alla mostra è libero e con orario continuato dalle 9 alle 16.