di Raffaela Gentile
Aver visto in diretta televisiva le evoluzioni ginniche di Nadia Comaneci all’Olimpiade di Montreal del 1976, è una delle poche occasioni per cui il tempo passato non è fonte di nostalgia, bensì è motivo d’orgoglio poter dire: “io c’ero”. “La piccola comunista che non sorrideva mai” così come venne definita, da cui il titolo del bel libro di Lola Lafon (edizioni Bompiani), era e rimane un caso unico e raro nella storia della ginnastica. Lei, che con il suo 10 mandò in tilt il Comitato Olimpico e gli ingegneri della Longines per i quali quel punteggio non può esistere in ginnastica, risponde seria a chi le chiede: “E ora che ha raggiunto la perfezione, che cosa intende fare? “Posso fare ancora meglio”.
Agli incontri di Olimpo – L’epica e l’etica dello sport, il progetto organizzato dal Salone Internazionale del Libro, in collaborazione con la Città di Torino, che quest’anno è Capitale Europea dello Sport, le Biblioteche cittadine e le scuole di Torino e Provincia, non poteva mancare la presentazione di un libro come questo. Martedì 21 aprile alle 18 nella sede storica della Reale Società Ginnastica – Via Magenta 11, l’autrice racconterà il suo incontro con la ginnasta che il Newsweek definì: “She’s perfect – una cosa mai vista, la perfezione è di questo mondo”.
Chi portò a questo sublime risultato la “fata dei Carpazi” fu un campione di lancio del peso e pugile, un giocatore di Rugby, che faceva parte della squadra nazionale di pallamano, ossia Béla Károlyi, ma per tutte le ginnaste semplicemente Béla, “un gigante con i baffi che solleva in braccio le bambine e coltiva la pretesa di far rinascere la ginnastica rumena, in coma da alcuni anni, dà pacche sulle spalle a chi si mostra dubbioso e sputa in terra se gli parlano delle campionesse sovietiche”.
Quando tornò a casa in quel lontano 1976 Nadia, che stupì il mondo intero, aveva al collo ben sei medaglie d’oro. Poi ci fu l’Olimpiade di Mosca. L’atleta rumena ci arrivò in perfetta forma, ma una giuria corrotta mise in ombra le sue mirabili prestazioni a favore della Russia padrona di casa. Oggi, la ginnasta che “non scolpisce lo spazio, lei è lo spazio; non trasmette l’emozione, lei è l’emozione”, ha 53 anni, vive in America di cui dice “sono in un Paese libero e non sono libera”.
Lola Lafon – Donna di lettere, cantante e compositrice, di origine franco-russo-polacca. Scrive su “Liberation”. Il libro, bestseller in Francia, ha ottenuto i seguenti premi letterari: Prix de la Closerie des Lilas 2014 Le prix Ouest France / Etonnants Voyageurs 2014 Grand Prix de l’héroïne, Madame Figaro 2014 Prix Littéraire d’Arcachon 2014 Prix des lecteurs de Levallois 2014 Le Prix Jules Rimet sport et littérature 2014 Prix Version Femina 2015.