Un’opera di tutte e di tutti, è questo nella intenzioni delle artiste Rosalba Castelli e Anna Olmo il significato dell’installazione ‘Almese contro la violenza’ che sarà inaugurata il 19 novembre prossimo al parco Robinson di Almese. Una mano gigante, somma delle mani di tutte e di tutti, un crescendo esponenziale che ha bucato il muro d’acciaio della violenza, una mano però aperta ad accogliere quelle di chi si sente sola e ingabbiata all’interno della spirale dei maltrattamenti. È il simbolo dell’impegno condiviso nella lotta alla violenza, “una esplicita presa di posizione da parte di una comunità nella responsabilità tanto individuale, quanto collettiva nell’agire” spiega Castelli.
Madrina d’eccezione della manifestazione e parte attiva dell’opera è l’artista Carmen Consoli. Una sagoma della sua mano è presente nell’installazione insieme a quella di tante altre mani unite in un’unica battaglia. “Tante mani che si uniscono per diventare una sola: una mano per dire Basta! alla violenza sulle donne e a quella di genere, una mano per chiedere aiuto, una mano che si offre in aiuto: sono un’opera e un intento molto forti quelli che ci uniscono in questo progetto a me molto caro per la finalità con cui nasce. Credo nel potere evocativo ed emozionale dell’arte e credo che ogni cambiamento importante parta dalle emozioni, ma credo soprattutto che i grandi cambiamenti culturali sono necessariamente collettivi: cambiamo insieme, un passo la volta. Troppe scarpette rosse sono disseminate su questo percorso, occorre accelerare ora quei passi. Insieme. Partiamo da qui” dichiara Consoli.
Almese contro la violenza si inserisce nel progetto Rosso Indelebile, che prevede azioni di formazione, informazione, sensibilizzazione per il contrasto alla violenza di genere promosse dall’Associazione Artemixia Aps in tutto il territorio torinese. L’opera è inoltre il proseguimento di un progetto, sostenuto dalla Città di Torino, iniziato nel 2021 con la posa della prima installazione dal titolo ‘Insieme contro la violenza’ nella piazza esterna di Parco Commerciale Dora a Torino. Un filo Rosso Indelebile che unisce città e territorio.
“La violenza maschile contro le donne è un fenomeno pervasivo che trova nel femminicidio la sua espressione più estrema, ma che si esprime quotidianamente in parole e atti di prevaricazione dentro e fuori le pareti domestiche. Oggi, purtroppo, assistiamo a una escalation di queste tragiche uccisioni. Per questo serve un impegno costante, un’alleanza strategica tra istituzioni, movimenti delle donne e quanti sono impegnati nella lotta contro la violenza di genere. Anche l’arte può dare un contributo importante attraverso opere di forte impatto simbolico, come questa grande mano che sfonda il muro della violenza nel Parco Dora a Torino e riemerge dal terreno del parco Robinson del comune di Almese per urlare basta alla violenza sulle donne e creare un collegamento tra territori impegnati in questa battaglia” sottolinea Jacopo Rosatelli, Assessore ai Diritti e alle Pari opportunità del Comune di Torino.
L’opera, che ha le dimensioni di 2700×1400 cm e un peso di circa 550 chilogrammi, è stata realizzata in acciaio corten dal fabbro Denis Valarin ed è stata ideata e progettata dall’artivista Rosalba Castelli e della videoartist Anna Olmo.
Il progetto è realizzato con il sostegno del Comune di Almese, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale Piemonte, dell’Otto per mille della Chiesa Valdese, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e la collaborazione di enti del territorio valsusino come l’associazione Revejo con Book Immersion, la Consulta Giovanile di Almese, il Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa, la compagnia teatrale Fabula Rasa.