Arrivano da tutta Europa e dal Sud America – Argentina, Brasile, Cile, Colombia – e sono a Torino da ieri i partner di Torino nel progetto Conexus, che punta a promuovere una cultura europea della sostenibilità ambientale e della resilienza urbana attraverso approcci naturali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Tre giorni di lavoro e scambi per il ‘Co-Learning Forum’ che vedranno i partecipanti condividere le proprie conoscenze e i singoli interventi per ripristinare, creare e curare paesaggi ed ecosistemi urbani in funzione di un’urbanizzazione sostenibile nelle città.
Tetti, pareti e aree verdi, boschi urbani, sistemi di gestione delle acque piovane, agricoltura urbana, sono alcuni degli esempi concreti di Nature Based Solutions, importanti perché migliorano la qualità dell’aria, regolano il microclima urbano, contribuiscono al contenimento delle isole di calore in città, regolano i flussi idrici meteorici, forniscono opportunità di svago/ricreazione, migliorano la qualità della vita, conservano la biodiversità, sono in grado di assorbire i gas climalteranti e molto altro ancora.
“Soluzioni che la Città di Torino che sta adottando nella redazione dei suoi progetti di riqualificazione ambientale tenendo ben presenti le linee guida del Piano di Resilienza Climatica, il documento che raccoglie le strategie che Torino dovrà attuare per garantire la qualità della vita e dei servizi a fronte degli scenari climatici futuri”, ha ricordato ieri l’assessora alla Transizione ecologica e digitale Chiara Foglietta accogliendo i partecipanti all’appuntamento.
È tra questi ‘Valdocco vivibile, per un futuro a prova di clima’ con interventi attuati con un approccio multidisciplinare e volti a trasformare parte del quartiere attraverso soluzioni basate sulla natura e che contiene in sé una valenza dimostrativa indicando come poter intervenire per adattare il tessuto urbano riducendo le pavimentazioni impermeabili e valorizzando i servizi ecosistemici del suolo naturale e dell’infrastruttura verde.