Partirà a ottobre, con i primi lavori di messa in sicurezza e per la bonifica bellica e ambientale, il recupero e la riqualificazione dell’area posta al civico 13 di piazza della Repubblica, a Porta Palazzo, dove è prevista la realizzazione di un nuovo insediamento di edilizia residenziale pubblica – 40 gli alloggi destinati agli anziani e per coabitazioni in famiglia – con locali comuni a piano terra e cortili interni all’isolato, attrezzati per attività ludiche a uso degli abitanti di tutto il quartiere.
Il progetto esecutivo dell’intervento, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destinati ad attuare il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (Pinqua) promosso dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e altri fondi ministeriali, è stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta Comunale su proposta della Vicesindaca Michela Favaro.
Oltre 11 milioni e 600 mila euro la spesa prevista per i lavori che permetteranno il restauro della porzione di facciata ancora esistente dell’edificio, di valenza storica e tutelato dalla Soprintendenza, e la creazione di tre maniche edificate con due corti interne, nell’isolato compreso tra piazza della Repubblica e le vie Cottolengo, Lanino e Mameli. Una di esse, che ingloba la facciata preesistente, si affaccia su piazza della Repubblica.
Il progetto si inserisce nel territorio richiamandone in parte i caratteri con edifici di diversa altezza, affacci di ballatoi su spazi liberi chiusi tra gli isolati, quasi nascosti rispetto all’esuberante atmosfera di Porta Palazzo. All’interno dell’area, due cortili, tra di loro diversi, potranno accogliere residenti e, occasionalmente, la popolazione dei fabbricati circostanti favorendo l’incontro e le relazioni tra i cittadini. L’utilizzo della vegetazione come rivestimento di parti delle facciate cieche con specie rampicanti sempreverdi nel primo cortile, fioriere con verde ricadente anche sui tetti e alberi nel secondo cortile creerà un’atmosfera più naturale e regalerà ombra nei periodi più caldi.
L’intervento si caratterizza anche per l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale nel rispetto dello standard europeo nZEB (Nearly Energy Zero Building – Edifici a Energia Quasi Zero) e dei criteri ambientali minimi per il riciclo dei materiali, assicurando il raggiungimento di elevati standard prestazionali ed energetici per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e di gas serra.
“C’è il senso della comunità in questo intervento da lungo atteso che si inserisce in un più vasto programma di recupero urbano e sociale – commenta la Vicesindaca Michela Favaro – . Il progetto – spiega – promuove il concetto di ‘mixité sociale’ nella creazione di legami nuovi e trasversali tra gli abitanti delle case e quelli del quartiere e sarà insieme un collante tra cittadini in un luogo nevralgico della città, sempre più multiculturale, e una risposta concreta al problema della casa per le persone più fragili e in difficoltà e per gli anziani”.