L’avvio della linea 2 della metropolitana e gli oltre 300 progetti in partenza grazie ai finanziamenti europei segnano l’avvio di una fase di grande cambiamento per Torino, cui ora serve uno strumento che disegni la sua strategia di sviluppo.
La costruzione del nuovo piano regolatore è cominciata martedì, con l’approvazione delle linee guida da parte della giunta. Subito dopo è cominciato il confronto con gli addetti ai lavori in una due giorni nella sede di Urban Lab dove si sono avvicendati 120 rappresentati dei corpi intermedi e portatori di interesse e di 16 associazioni culturali che si sono confrontati in 12 tavoli tematici con l’amministrazione comunale.
“È giunto il momento per di pensarsi verso il futuro e trovare anche attraverso il piano regolatore la sua dimensione di sviluppo nei prossimi 20-30 anni”, ha detto il sindaco Stefano Lo Russo questa sera nell’evento conclusivo. “Serve – ha aggiunto – la capacità di interpretare una città profondamente cambiata. Noi dobbiamo avere gli occhi che guardano Torino, i suoi quartieri, ma con l’ambizione internazionale”.
Ambizione in cui la città sarà supportata, a costo zero, dall’urbanista Amanda Burden della Fondazione Bloomberg e autrice della grande trasformazione urbana di New York dopo l’11 settembre. Tre anni di lavoro con l’obiettivo di approvare il nuovo piano regolatore entro il 2026, entro la fine del mandato e la scadenza degli investimenti Pnrr.