Oggi seconda giornata del percorso “Torino cambia: un piano per la città” la due giorni di tavoli tematici nella sede di Urban Lab.
Tra i tanti interventi anche quello dell’architetto e urban designer Cino Zucchi recente vincitore del concorso internazionale per la progettazione, il restauro e la rifunzionalizzazione della Cavallerizza Reale.
A Torino l’architetto milanese ha già legato il suo nome a un edificio simbolo come la Nuvola Lavazza come alla ristrutturazione e all’ampliamento del Museo Nazionale dell’Automobile.
“La sostanza dell’architettura essendo costosa e pesante spesso permane ben oltre l’obsolescenza della propria immagine: mentre l’immagine di un edificio si consuma in qualche anno questo può durare qualche decennio – ha spiegato Zucchi nel suo intervento – .Quello della lunga durata degli edifici è un problema interessante – ha sottolineato – . Una volta – ha ricordato – ho fatto una lezione che si chiamava ‘La teoria della doccia del camping’. Un nome molto ermetico per riassumere una situazione che sottende a un processo: quando troviamo la doccia del camping troppo fredda o troppo calda e giriamo il rubinetto, l’acqua non diventa subito calda o fredda, ma ci mette un po’ a mutare: allora l’output è ritardato rispetto all’input. Lo stesso succede all’architettura che ha una sua gestazione lenta e non può essere totalmente in tempo reale finendo per rispondere leggermente ‘fuori tempo’ alla domanda che ha innescato il suo progetto.