‘Archivi salvati’ in mostra, domenica 4 dicembre all’Archivio di Stato

Vi sono antiche carte giudiziarie relative a fenomeni di stregoneria, ritratti fotografici ottocenteschi dei Savoia, carteggi di polizia di epoca fascista, disegni ad acquerello e corrispondenza governativa, come una interessante lettera del 1860 indirizzata al Presidente del Consiglio Camillo Benso conte di Cavour con annotazioni autografe, e molto altro nell’esposizione di documenti e libri recuperati e restituiti al patrimonio culturale nazionale allestita negli spazi delle Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato di Torino (via Piave 21) e proposta nella giornata di domenica 4 dicembre (dalle ore 10.30 alle 17.30, con ingresso libero) dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Accompagnati dal personale della Soprintendenza, i visitatori potranno accostarsi a diverse tipologie documentarie: pergamene, fotografie, lettere manoscritte e dattiloscritte di diverse epoche storiche, bozzetti ad acquerello e altro ancora. Si tratta di alcuni dei beni culturali recentemente recuperati dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta e dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, per la prima volta esposti al pubblico. Salvati da un destino di dispersione, questi documenti trafugati o venduti illegalmente sono ora nuovamente a disposizione della collettività.

Le Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche, uffici territoriali del Ministero della Cultura, hanno, tra i loro vari compiti, anche quello di controllare la circolazione, il commercio, l’importazione o l’esportazione di documenti e di libri, in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e i suoi Nuclei locali.
Dal 2008 a oggi, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta ha effettuato 403 interventi di controllo del mercato antiquario relativi a beni archivistici e librari. In ben 190 di tali procedimenti sono state accertate irregolarità o violazioni delle norme di legge e in particolare del Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/2004); la collaborazione con i Carabinieri dei Nuclei TPC di tutta Italia ha condotto, in gran parte dei casi, al sequestro e alla restituzione dei beni ai loro legittimi proprietari, pubblici o privati.

Sede dell’esposizione le Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato di Torino di via Piave 21. Originariamente il fabbricato ospitava l’Ospedale San Luigi, costruito a partire dal 1818 su progetto di Giuseppe Talucchi; nel 1925 l’edificio viene scelto per ospitare tre Sezioni conservate fuori dall’Archivio di Corte (Guerra, Finanze e Giustizia) e da quel momento diventa la seconda sede dell’Istituto.