Con i loro ritmi e la loro energia stanno facendo ballare torinesi e turisti, in questi giorni in città per le Nitto Atp Finals, riempiendo strade e piazze con i suoni trascinanti delle marching band.
Abbiamo intervistato Stefano Scalzi, leader e arrangiatore del gruppo Fantomatik Orchestra, band che si è esibita in Città domenica, giorno di apertura delle Finals.
Come nasce l’idea di formare una marching band?
Fantomatik Orchestra nasce nel 1993 a Follonica come gruppo funky, soul e rhythm’n’blues, con influenze etno, pop e dance. Nel 2001 abbiamo intrapreso una svolta importante e da gruppo da palco siamo diventati una marching band, sullo stile delle street band europee, ma con un organico da band di New Orleans, con 14 componenti e l’aggiunta di strumenti a fiato e percussioni. Negli anni siamo diventati una delle band di riferimento nel panorama del genere in Italia.
Qual è il vostro tratto caratteristico e in cosa vi distinguete dalle altre marching band?
Noi abbiamo nel gruppo un chitarrista, cosa atipica per una marching band, che dà alla nostra musica una sonorità molto particolare. Abbiamo un repertorio internazionale, facciamo pezzi di Peter Gabriel, esploriamo il repertorio pop, la musica africana, ma ci piace anche il rock, tant’è che proponiamo anche pezzi riarrangiati degli AcDc. Insomma, ci divertiamo parecchio!
Che tipo di esibizione avete portato in questi giorni a Torino?
Ci siamo esibiti varie volte per eventi sportivi, come marching band di intrattenimento più ludico. Ad esempio da un po’ di anni siamo presenti al torneo Sei Nazioni di rugby a Roma, dove suoniamo prima e dopo la partita, per il terzo tempo, e facciamo un po’ di festa.
A Torino ci è stato proposto un format diverso, che ci ha stuzzicato parecchio: l’idea di portare la nostra musica a spasso per la città su un autobus a due piani scoperto, una cosa per noi inedita, in occasione di un evento sportivo di grande importanza quali le Nitto Atp Finals.
Come ti è sembrato il coinvolgimento della città durante le vostre esibizioni?
Domenica, il giorno della nostra esibizione è stato davvero bello. Siamo partiti da piazza San Carlo e facendoci largo tra la folla in via Roma, siamo arrivati in piazza Castello, fermandoci nelle varie postazioni allestite con gli artisti di strada con piccole jam. In piazza Castello siamo poi saliti sul bus a due piani e abbiamo suonato lungo il tragitto, fermandoci in alcune piazze, con la gente che si accalcava attorno al mezzo per ballare. E’ stato davvero divertente, e l’impressione che ho avuto è che la città e i torinesi abbiano voglia di ripartire alla grande. Credo che la Città di Torino faccia molto bene a puntare sullo sport proponendo anche un programma collaterale di eventi e spettacoli diffusi su tutto il territorio, che coinvolgono torinesi e turisti in un clima di festa.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Ad aprile è uscito il nostro settimo cd, dal titolo “Fantom VII”, un progetto che contiene pezzi progressive con aggiunta dell’elettronica, con uno stile che si distacca quindi dal nostro standard, un progetto a cui abbiamo lavorato a lungo durante il periodo del covid, di cui siamo molto fieri e che si può ascoltare sulle principali piattaforme streaming.
di Francesco Tamburello