L’opera di Pelagio Palagi più conosciuta dai torinesi è probabilmente il complesso statuario situato di fronte al Municipio, in Piazza Palazzo di Città, che commemora la vittoria di Amedeo VI di Savoia, il cosiddetto Conte Verde, in una battaglia contro i turchi. I suoi lavori più importanti, tuttavia, furono l’ampliamento del Castello di Racconigi e le opere di ammodernamento del Palazzo Reale di Torino e di quello di Pollenzo, su commissione di Carlo Alberto di Savoia.
A Torino l’artista ha trascorso una parte importante della sua vita, ma a legarlo per sempre alla città è stata la morte.
Inumato al Cimitero Monumentale, della sua sepoltura si erano perse le tracce. E’ stata una casualità a permetterne il rinvenimento: la richiesta di informazioni sulla tomba della famiglia Solei, fornitori di tessuti per le residenze reali di casa Savoia, pervenuta agli uffici di AFC nell’ambito di una ricerca sulle manifatture torinesi. Si è potuto così accertare che oltre ai membri della famiglia Solei vi era sepolto anche Pelagio Palagi.
L’eclettico artista, nel lungo periodo in cui fu al servizio dei Savoia, lavorò a stretto contatto con i membri della famiglia Solei e doveva aver intrecciato con loro un forte rapporto di amicizia, al punto che alla sua morte, avvenuta a 84 anni, questi fecero conservare le sue spoglie nella tomba di famiglia.
Emergono così dettagli delle vite di artisti illustri che arricchiscono le loro biografie e che altrimenti sarebbero rimasti, è il caso di dirlo, sepolti.
Scoperte di questo tipo non sono inconsuete. Il cimitero monumentale cela ancora molti misteri, poiché ad oggi non esiste una mappatura completa delle sepolture. Soltanto recentemente la Soprintendenza ai Beni Culturali ha avviato un progetto, coinvolgendo i tirocinanti dell’Università e del Politecnico di Torino, che dovrebbe portare entro il 2024 alla schedatura di tutte le tombe del Cimitero Monumentale e alla digitalizzazione di materiali informativi e fotografici, con lo scopo di costituire un archivio a uso degli studiosi.
L’assessora ai Servizi Cimiteriali di Torino ha ricordato come in tutti i Paesi d’Europa il cimitero sia vissuto come luogo di cultura, scambio e turismo, e anche il Monumentale, dove vengono organizzati tour guidati e sono stati ospitati concerti e spettacoli teatrali, possa rappresentare un sito di assoluto interesse per i cittadini. Un museo a cielo aperto, un luogo di silenzio, di memoria che ospita personaggi importanti della nostra Città e del nostro Paese, un immenso patrimonio che merita di essere sempre più valorizzato.
Sul sito www.cimiteritorino.it è possibile trovare tutte le informazioni per la visita alle tombe artistiche e a quelle di personaggi famosi. Tra questi, Vincenzo Gioberti, Massimo d’Azeglio, Primo Levi, Edmondo De Amicis, Galileo Ferraris, Rita Levi-Montalcini, Cesare Lombroso, Erminio Macario, Fred Buscaglione.
Insomma, se qualcuno ancora si tiene scaramanticamente alla larga dai cimiteri, sempre più persone, dai ricercatori ai turisti, si stanno interessando all’importante patrimonio artistico e storico che custodiscono.
di Roberto Rossi