Scende il numero delle procedure di sfratto e delle domande di emergenza abitativa, sale quello della richiesta di case popolari. Costa meno l’affitto di un alloggio di due camere e cucina, ma non cambia quello di un monolocale. Segno negativo per il mercato della locazione (meno registrazioni di nuovi contratti), per il numero dei cittadini stranieri e di quello complessivo degli abitanti.
A riportarlo è l’annuale pubblicazione curata dalla Direzione Politiche Sociali e dall’Area Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Torino, che raccoglie numeri e analisi dell’Osservatorio sulla condizione abitativa della Città di Torino.
“Nonostante qualche dato positivo, come il calo dello procedure di sfratto, evidenziato dalla ricerca condotta dall’Osservatorio, quello dell’abitazione – sottolinea l’assessora al Welfare, Sonia Schellino – resta un problema per tante famiglie torinesi la cui situazione reddituale, anche alla luce della crisi economica e occupazionale che continua diffusamente a fare sentire i suoi effetti negativi, spinge verso (o mantiene se la si è già raggiunta) quella che possiamo definire, senza troppi giri di parole, una condizione di povertà.
Per molti nuclei in cui uno o più componenti hanno perso il lavoro negli ultimi anni o non lo hanno mai trovato, la casa è il principale problema, anche perché il patrimonio complessivo di edilizia residenziale pubblica non risulta sufficiente per rispondere adeguatamente alla domanda crescente”.
“Per ampliare la disponibilità di alloggi da destinare a chi vive, e non per colpe proprie, un momento di grande difficoltà, è stato deciso lo scorso autunno – ricorda l’assessora Schellino – di destinare un numero maggiore di alloggi del patrimonio comunale alle famiglie fragili seguite dai servizi sociali. Inoltre, per mettere a disposizione più alloggi senza aspettare la realizzazione di nuove costruzioni, sono state modificate le regole d’acquisto di immobili dal mercato privato. Una misura adottata allo scopo di facilitare le operazioni di reperimento di nuovi appartamenti e, così, poter ampliare il patrimonio immobiliare cittadino da destinare ad edilizia sociale”.
Di seguito alcuni dati tratti dall’edizione 2016 del Rapporto. La pubblicazione completa sarà nei prossimi giorni disponibile on line, all’indirizzo internet www.comune.torino.it/informacasa/
Analisi processi demografici:
– lieve diminuzione della popolazione cittadina: 888.921 residenti (-0,4% rispetto al 2015)
– nel 2016 risultano nei registri anagrafici della Città complessivamente 447.843 nuclei familiari (+0,2%). Le persone sole sono in lieve aumento rispetto all’anno precedente e rappresentano il 43% del totale. Continuano a diminuire le coppie con figli (-3,1%) e quelle senza figli (-0,9%) mentre aumentano le famiglie monogenitoriali (+0,1%) che rappresentano il 9,8% del totale.
– i cittadini stranieri sono 132.730 (in diminuzione, per il quarto anno consecutivo, di 3.532 unità) ma continuano a rappresentare il 15% della popolazione totale. La comunità maggiormente rappresentata è quella romena (52.626 unità pari al 40% del totale degli stranieri che risiedono soprattutto nella Circoscrizione 5 – Borgata Vittoria, Le Vallette, Madonna Di Campagna), seguono a ruota i marocchini (17.147 pari al 13% del totale degli stranieri che risiedono soprattutto nella Circoscrizione 6 – Barriera di Milano, Falchera, Regio Parco e i peruviani (7.529 unità pari al 6% del totale degli stranieri che risiedono soprattutto nella Circoscrizione 3 Cenisia, Pozzo Strada, San Paolo), i cinesi sono 7.498 e rappresentano l’unica comunità straniera in crescita.
Il patrimonio abitativo:
– Nel territorio cittadino sono complessivamente classate 506.262 unità abitative di categoria catastale A: la più rappresentata è quella A3, tipo economico, con 339.522 unità pari al 67% del totale, mentre gli immobili di pregio rappresentano lo 0,4% del totale. I box sono 223.042, in aumento di 2.022 unità rispetto al 2015.
– 252.500 sono le prime abitazioni, 247.500 le seconde case: il 56% delle famiglie abita in alloggio di proprietà (il dato è in linea rispetto all’anno precedente).
Il mercato privato delle locazioni:
– 3.151 (-23%) sfratti avviati nel mandamento del Tribunale di Torino; il 94% sono per morosità
– l’affitto mensile di una monocamera in media costa euro 240 (come nel 2015), da un minimo di euro 201 (zona periferica) ad un massimo di euro 288 in area centrale. Un alloggio di due camere e cucina in media costa euro 468 (nel 2015 la media era di euro 481), ma si può trovare in periferia a 402 euro mensili.
– il mercato delle locazioni ha registrato una riduzione complessiva media del 2,7%: la variazione in negativo non è uguale in tutte le zone della città. La riduzione più sensibile è in area semicentro (-5%) mentre nell’area periferia si registra un aumento del 3%.
Le politiche pubbliche:
– 17.771 gli alloggi di edilizia sociale a Torino
– 16.040 le domande per la casa popolare presentate con l’ultimo bando generale
– 892 le domande di emergenza abitativa (-13% rispetto all’anno precedente)
– 402 alloggi sociali assegnati: il 48% da bando, il 24% emergenza abitativa, il 28% segnalazione dei Servizi Socio-Assistenziali
– 381 alloggi affittati tramite LOCARE (in media ad euro 329 mensili)