Per il Piemonte l’export verso i Paesi di finanza islamica vale oggi quasi tre miliardi di euro all’anno e nella nostra regione operano 12mila e 500 imprenditori di fede musulmana. Sia che si guardi l’economia dal punto vista locale, sia da quello internazionale, è un fatto inconfutabile che la finanza islamica possa offrire importanti opportunità di sostegno alla crescita delle imprese che hanno sede e stabilimenti a Torino e in Piemonte.
Tra i principali partner commerciali del Piemonte – secondo i dati della Camera di Commercio di Torino – vi è la Turchia,dove nei primi nove mesi del 2016 sono state vendute il 68%delle merci destinate ai Paesi islamici, con un incremento del +18%rispetto allo stesso periodo del 2015. Seguono gli Emirati Arabi (10,2%) e l’Arabia Saudita (8,2%).
Per quanto riguarda l’origine degli imprenditori di fede musulmana che svolgono attività nel torinese, i più numerosi sono di originemarocchina (5.456 imprenditori, il 16% del totale delle posizioni imprenditoriali straniere presenti nell’area subalpina), a seguire quelle albanese (1.470, il 4,3%) ed egiziana(1.252, il 3,6%).
Quali i settori in cui operano? Gli albanesi (il 53%) e i tunisini (il 35%) principalmente nel comparto edile, nel commercio i bengalesi (il 75% del totale è occupato in questo settore) e i senegalesi (il 72%). (mge)