“No soil, no food”. Niente suolo, niente cibo. Questa l’affermazione con cui il vicesindaco Guido Montanari ha esordito questa mattina dando il benvenuto dell’Amministrazione Comunale ai delegati di Terra Madre, intervenuti nella Sala Arancio di Torino Esposizioni al workshop “Città e campagna nelle urban food policy”.
Montanari ha voluto così riportare l’attenzione sull’importanza della riduzione del consumo del suolo e della produzione del cibo sano, al rispetto della natura, dell’acqua e dell’aria, questioni centrali della società contemporanea – ed entrando nello specifico – dell’azione della nuova Amministrazione comunale torinese: “La sostenibilità sarà il fulcro delle nostre politiche nei prossimi mesi. – ha detto, aggiungendo, in qualità delle politiche urbanistiche: “Il piano regolatore attuale fotografa nell’area urbana torinese 2 milioni di metri quadrati destinati all’agricoltura, soprattutto nell’area periurbana e si contano ben 800 orti urbani. Un patrimonio di verde considerevole, ma che nell’arco di quarant’anni ha perso 500mila metri quadrati di aree agricole. Tuttavia, con la imminente revisione del documento urbanistico metteremo freno all’espansione dell’attuale superficie fabbricabile, favorendo il recupero di aree dismesse e la valorizzazione dell’edilizia di sostituzione – darà slancio all’attenzione verso l’agricoltura, rendendolo un comparto attrattivo per i giovani torinesi. La nostra azione sarà incentrata a ridare valore, anche in termini economici all’agricoltura specializzata, che si avvale di conoscenze scientifiche, non certo a quella intensiva, ma quella dà valore alla filiera corta, alle produzioni biologiche e alla biodiversità, un’agricoltura volta alla salute dei consumatori. Con produzioni che potrebbero trovare attenzione all’alimentazione corretta in particolare per i bambini, oggi coinvolti dall’ attualità del binomio ristorazione scolastica-pasto domestico. Un’esperienza educativa che viceversa dovrebbe non essere messa in dubbio ed essere dispersa, in mondo che deve portarci a riflettere sul tema della denutrizione da un lato e a quello speculare della obesità giovanile”.
L’approfondimento sul rapporto città-campagna nelle politiche urbane legate al cibo ha dato al Vicesindaco la possibilità di esprimere le preoccupazioni sul consumo di suolo, sull’egemonia delle multinazionali che impongono al mercato lo sfruttamento intensivo del suolo attraverso sementi, medicine e fertilizzanti che ne sterilizzano le produzioni.
“Il tema della sottrazione annua della terra all’agricoltura, che in Italia raggiunge quote molto elevate, del 7% rispetto al 3-4% degli altri Paesi, pone l’urgenza di affrontare la questione della eccessiva cementificazione, in un contesto nazionale che mette a disposizione degli italiani il doppio di vani rispetto alle necessità dei circa 60 milioni di abitanti.”
“Cambia il mondo! Mangia cibo equo e locale! “é la richiesta del progetto europeo Food Smart Cities for Development di cui la Città di Torino è partner. Sulla base di questa convinzione, alcuni attori locali della produzione alimentare, le cui buone prassi sono raccontate anche nelle pagine della pubblicazione Toward the Turin Food Policy. Good practices and visions, hanno inteso confrontarsi questa mattina con i delegati di Terra Madre, sottolineando come l’esperienza degli orti – sociali, orti didattici, le cascine urbane abbiano “tinto” di verde l’intera corona urbana.
Il professor Montanari ha infine sottolineato, a livello locale, come l’Amministrazione Comunale torinese intenda ottenere al più presto la certificazione dei prodotti locali, implementare i mercati dei produttori locali e, attraverso la revisione del piano regolatore, riconoscere e ampliare lo spazio per l’agricoltura, incoraggiando infine, di concerto con le associazioni dei produttori, le coltivazioni all’interno del perimetro urbano.